Oggi la Piazza è un accogliente ambiente ed è animata dai numerosi ristoranti e bar che allestiscono durante tutto l’anno, tavoli e sedie per la permanenza all’aperto, anche nei mesi invernali, grazie alla localizzazione protetta dalle antiche case torri.
Questa piazza è detta della Pera per il cippo etrusco a forma di pera che si trova sull’angolo della via S. Martino, è stata caratterizzata, a partire dagli anni 30 del novecento, per il mercato, da prima ortofrutticolo, poi ittico.
Insieme al mercato, dagli anni ’50 e ’60 del novecento vi erano venditori ambulanti, cinque macellerie, un fabbro, un ciabattino, un meccanico, un alimentari, una pescheria, un barbiere, un arrotino, un lattaio, una norcineria, tante di queste attività rimarranno aperte fino agli anni 80, spesso i proprietari vivevano nelle case torri della piazza.
Nel 1981 ci fu una esplosione con il crollo di un palazzo, dove morirono nove persone, da li il mercato venne progressivamente abbandonato e la piazza successivamente ridisegnata, con una pavimentazione in cotto e dotata di verde. La piazza aveva, al suo interno, la chiesa medievale di S. Lorenzo in Chinzica, costruita nel 1127, sconsacrata nel 1784 e demolita nel 1932. Nella piazza si può ammirare oggi la Casa Torre Morghen, uno dei pochi esempi di casa torre in laterizio.
L’origine del nome: Chiara Gambacorti Chiara, a 13 anni, nel 1375, incontra a Pisa Caterina da Siena, decide così di entrare nel monastero domenicano di Santa Croce in Fossabanda. Pietro Gambacorti, Podestà di Pisa, nel 1382 fece costruire in Pisa il monastero di San Domenico per la figlia.
