Costruita intorno alla metà del 1100, sorgeva nel cuore della città. Deve il suo nome al fatto che, una volta acquistata alla fine del 1700 dal Granduca Pietro Leopoldo I Lorena, è stata innalzata sulla cima una cella con una campana. Questa scandiva le ore della giornata di studio per gli studenti dell’Università, a partire dalle 7.30 di mattina. Sulla superficie della campana è incisa la frase “Audite disciplinam et estote sapientes” (Prestate attenzione all’insegnamento e siate assennati), come monito per tutti i giovani studenti.
La prima notizia abbastanza attendibile sulla proprietà si ricava solo nel 1428: tra gli edifici censiti vi compare una struttura abitativa con bottega sul retro appartenente alla famiglia Sampante, che si occupava di commercio e di potere giudiziario.
In questa prima metà del secolo, l’intera zona era attraversata dalla Via dei Caciaioli (attuale via Cavalca), caratterizzata dalla presenza di numerose botteghe di artigiani e commercianti, collocate al piano terreno degli edifici; del resto, ancora oggi puoi scoprire innumerevoli negozietti alimentari e ristoranti e, qui vicino, il mercato in piazza delle Vettovaglie.
La muratura è parecchio eterogenea, testimoniando innumerevoli modifiche e restauri. Sul lato est è presente quello che doveva essere lo stretto ingresso delimitato da un arco a sesto acuto.
