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Galileo

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Torre del Cantone (o Torre della Verga d’Oro)

Dalla cima della torre di Palazzo Reale, in Pisa puntai la mia invenzione il Cannon occhiale, che voi chiamaste cannocchiale verso il cielo. E mostrai al granduca Cosimo II de’Medici la meraviglia de li astri de la volta celeste


Incisione di Bartolomeo Polloni raffigurante La Torre della Verga d’oro a Pisa vista dal lato della chiesa di San Nicola e a destra il Palazzo Reale, 1834

La torre della Verga d’oro, così chiamata per l’esistenza di un’altra struttura sull’angolo di via Santa Maria, oggi scomparsa, risale al 1100. E’ stata eretta probabilmente in relazione alla costruzione di un secondo attraversamento sul fiume Arno (chiamato Ponte Nuovo).

Dal 1241, la torre viene chiamata anche “Torre De Cantone”, in quanto posta sul canto, ossia sull’angolo della chiesa di San Nicola.

Nel 1584, sotto la direzione dell’ingegnere Bernardo Buontalenti, ha inizio la costruzione del Palazzo Granducale dei Medici (l’attuale Museo Nazionale di Palazzo Reale), che inglobò poi la stessa torre e altre case-torri ormai non più visibili.

La torre è chiamata anche di “Torre di Galileo”, dal momento che nel 1609 il grande scienziato invitò il Granduca Cosimo II de’ Medici per osservare insieme gli astri e le scoperte da lui fatte grazie alla sua più grande invenzione: il cannocchiale. Questi studi furono ampiamente discussi nel trattato di astronomia Sidereus Nuncius del 1610, tra i quali ricordiamo la superficie aspera et inattuali della Luna, la composizione stellare della via Lattea, i quattro satelliti di Giove, soprannominati Medicei in onore di Cosimo II.

L’edificio oggi è sede della Soprintendenza per i Beni A.P.P.S.A.E. di Pisa e Livorno e ospita le raccolte del Museo Nazionale di Palazzo Reale.

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